Monk's Il gusto di respirare
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Cosa succede alle api oggi?

13/12/2017

Le api sono gli insetti impollinatori per eccellenza.

Grazie alle cestelle sulle zampe posteriori per trasportare il polline e la ligula per suggere nettare dai fiori, le api, e in particolar modo le api mellifere, sono responsabili di gran parte della riproduzione delle piante di tutto il mondo, con tutto ciò che ne deriva in termini di produzioni agricole e alimentazione, non solo umana.

ape durante l'impollinazione

Oltre a questo, le api, grazie alla loro garbata impollinazione, hanno un ruolo strategico per il mantenimento della biodiversità mondiale: la loro presenza o assenza può determinare la qualità dell’ecosistema e anche il ripristino della vegetazione in condizioni estreme, come dopo incendi, disboscamento, erosioni … (lo ha dimostrato uno studio del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna nel 2017).


Dal 2007 circa si sono registrati numerosi casi di moria di colonie di api.
Ciò ha messo in ginocchio non solo la produzione di miele ma anche l’impollinazione delle maggiori produzioni agricole alimentari. In tutto il mondo, in media, si è arrivati alla perdita di metà del patrimonio apistico, senza contare la scomparsa di altri insetti impollinatori non di interesse economico, ma in grado ugualmente di contribuire al mantenimento della biodiversità mondiale, come bombi e api solitarie.


Perché le api muoiono?

Sono stati fatti diversi studi su questa morìa.
Uno dei fattori è stato attribuito ai cambiamenti climatici, come l’innalzamento delle temperature, il mutato andamento delle precipitazioni e più irregolari o estremi eventi meteorologici.

La causa principale invece è stata individuata nell’uso massiccio di pesticidi sulle coltivazioni visitate dalle api. La famiglia di pesticidi maggiormente responsabile è quella dei neonicotinoidi, pesticidi neurotossici che hanno sostituito i classici DDT: basta un grammo di neonicotinoidi per sostituire 7kg di DDT, meno quantità d’impiego ma maggior tossicità per l’ambiente.

I neonicotinoidi servono a colpire gli insetti dannosi alle colture e sono presenti già nel seme, da cui arrivano al fiore e di conseguenza alle api, che assimilandolo ripetutamente possono andare incontro a gravi conseguenze. Per questo sono stati dichiarati pericolosi dalla Commissione europea e dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare e alcuni di questi sono stati banditi dall’Ue nel 2013.


Agricoltura e api

L’obiettivo dell’agricoltura intensiva è avere la massima resa produttiva in base alla superficie di terreno utilizzata, quindi interventi ridotti, automazione e scarsa manodopera. Pesticidi e fertilizzanti sembrano inseparabili dall’agricoltura intensiva.

campo agricolo moderno

Purtroppo, l’agricoltura intensiva e le monoculture, diffuse in tutto il mondo, non aiutano a migliorare la situazione delle api: i metodi di coltivazione industrializzati, nei decenni hanno cercato di rendere il territorio rurale a misura d’uomo e la conseguenza è stata lo sviluppo di luoghi asettici e selettivi, con una biodiversità molto scarsa che non considera le dinamiche degli ecosistemi.
Pensate che oggi le aree agricole e i pascoli occupano circa il 35% del territorio, uno spazio immenso, che ha avuto un’espansione a scapito di altri ecosistemi, riducendo la biodiversità generale del nostro habitat, e con esso riducendo anche la possibilità per le api di trovare fonti alternative di nutrimento.


Antonio Barletta,
Apicultore Urbano, Responsabile Urbees




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calendario incontri

Incontra le api!

Antonio Barletta, fondatore di Urbees, terrà 4 incontri nelle città di Milano e Torino.
Negli incontri ci si avvicinerà all’alveare, non solo grazie alle interessanti informazioni e alle curiosità trasmesse da Antonio, ma anche fisicamente e in totale sicurezza.
Si parlerà di città a misura d’ape, di come api e uomo condividono il loro abitat, di quali misure prendono oggi le api per sfuggire ai problemi che incontrano e di quali vantaggi possono trarre dalla vita cittadina.

Visto che si parla di azione, non mancherà un vero e proprio laboratorio, in cui le persone potranno assaggiare il miele urbano, costruire nidi per ospitare le api solitarie sul proprio balcone e formare delle palline di terra e semi con una funzione molto particolare che vi verrà spiegata al momento, ovvero le beesboccia.

Ai partecipanti verrà offerto del miele urbano prodotto dagli alveari in visita.
Gli incontri hanno un numero limitato di posti, sono aperti a tutti previa iscrizione su questa pagina e si terranno nella primavera 2018.

Attenzione Location e date sono ancora da definire

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