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I prodotti delle api: un insieme di risorse a partire dal nettare.

21/12/2017

Il miele, frutto della raccolta di nettare dai fiori, è il prodotto più conosciuto e diffuso delle api, fonte di nutrimento per l’uomo e anche per questi piccoli insetti.
La base di partenza è il nettare, che contiene molecole composte di saccarosio, quello che volgarmente chiamiamo zucchero.

Partiamo dal miele e in successione vediamo i principali prodotti apiari.

 

COME FA IL NETTARE A DIVENTARE MIELE?

Il nettare è importantissimo per le piante, perché attira api e vari insetti impollinatori, e permette di assicurare la fecondazione dei fiori.
Dopo la raccolta, scambiandosi il nettare l’una con l’altra (trofallassi), le api scompongono le molecole di saccarosio in molecole più semplici come glucosio e fruttosio, arricchendo i nettari con enzimi, sali minerali e vitamine. L’ultima parte della lavorazione è la disidratazione, che consente al miele di non fermentare e durare a lungo: pensate che il miele è considerato un alimento praticamente eterno!
In seguito alla disidratazione il miele viene messo a maturare per circa 36 giorni.

Riguardo al suo contenuto, i mieli che contengono più glucosio sono quelli che solidificano più facilmente (cristallizzano) quando la temperatura cala. Quello di fiori di agrumi ne è un esempio tra i più famosi.

 

favo ricolmo di miele

 

LA CERA, UN VERO MATERIALE DA COSTRUZIONE

La cera è sempre un prodotto del nettare, dal quale le api producono il miele.

Il nettare passa di bocca in bocca per essere trasformato in miele oppure viene “sudato” dalle api per diventare cera.
Sull’addome delle “api ceraiole” si formano delle vere e proprie scaglie di cera, che successivamente vengono lavorate con la mandibola ed utilizzate per costruire le cellette esagonali (i favi) nei quali vivono le api e dove vengono cresciute le larve e depositati miele e polline.

La cera d'api è utilizzata anche dall’uomo, fin dall’antichità.
E’ un elemento fondamentale della preparazione delle mummie egiziane, mentre oggi è usata per lucidare mobili e oggetti, creare candele, cosmetici, prodotti farmaceutici ed altro.

 

ape durante l'impollinazione

 

SUA MAESTA’ LA PAPPA REALE

Le api operaie si nutrono di miele e polline, il cibo popolare dell’alveare, ed hanno una vita di durata di poco superiore al mese.
La pappa reale invece rappresenta l’unico alimento di cui si ciba l’ape regina.

La pappa reale contiene un ingrediente importante: l’acetilcolina, un neurotrasmettitore e vasodilatatore, oltre che fattore antibatterico e antibiotico.
Questo alimento dalle immense proprietà permette all’ape regina di procreare e di sopravvivere oltre i 2 anni.

 

LE API PRODUCONO UN VELENO?

La risposta è si.
E’ prodotto solo dalle api femmine, può essere iniettato attraverso il pungiglione ed è importante per difendere la propria colonia da eventuali intrusi. Una volta che viene iniettato il pungiglione, l’ape muore nel giro di pochi minuti.

La porzione attiva del veleno è costituita da una complessa miscela di proteine che provoca un'infiammazione locale ed agisce come anticoagulante.

L’apitossina, o veleno d’api, viene utilizzata dall’uomo a scopo terapeutico.
Sono numerosi gli usi dell’apitossina e si racchiudono tutti nella pratica di “apiterapia”. Col veleno si curano tendiniti, reumatismi, infiammazioni e talvolta viene utilizzato come prodotto per il ringiovanimento della pelle.

 

Dalla lettura di queste poche righe, ci si rende conto di quanto straordinari siano questi piccoli insetti, di cui la natura ha assolutamente bisogno.


Antonio Barletta,
Apicultore Urbano, Responsabile Urbees




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Incontra le api!

Antonio Barletta, fondatore di Urbees, terrà 4 incontri nelle città di Milano e Torino.
Negli incontri ci si avvicinerà all’alveare, non solo grazie alle interessanti informazioni e alle curiosità trasmesse da Antonio, ma anche fisicamente e in totale sicurezza.
Si parlerà di città a misura d’ape, di come api e uomo condividono il loro abitat, di quali misure prendono oggi le api per sfuggire ai problemi che incontrano e di quali vantaggi possono trarre dalla vita cittadina.

Visto che si parla di azione, non mancherà un vero e proprio laboratorio, in cui le persone potranno assaggiare il miele urbano, costruire nidi per ospitare le api solitarie sul proprio balcone e formare delle palline di terra e semi con una funzione molto particolare che vi verrà spiegata al momento, ovvero le beesboccia.

Ai partecipanti verrà offerto del miele urbano prodotto dagli alveari in visita.
Gli incontri hanno un numero limitato di posti, sono aperti a tutti previa iscrizione su questa pagina e si terranno nella primavera 2018.

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